La Parrocchia dei Santi Nazario e Celso, a Mendatica, fa parte del Vicariato di Pieve di Teco nella Diocesi di Albenga-Imperia, ed è una chiesa cattolica di rito romano.
È un antico luogo di culto che fu edificato originariamente in stile romanico, a tre navate e consacrato nel 1454.
Nel XVIII secolo fu demolita la costruzione originaria da parte degli abitanti del paese per permetterne la ricostruzione e un ampliamento.
Dell’edificio originario fu conservato il campanile, con le pregevoli aperture a bifore, ma con evidenti modifiche della cuspide.
L’opera fu eseguita seguendo il progetto del maestro Domenico Belmonte di Gazzelli, e iniziò nel 1766 e con una spesa stimata attorno alle 12.000 lire.
La nuova struttura, che è quella che si può ammirare attualmente, è a navata unica in stile barocco. Le volte sono affrescate da dipinti raffiguranti come personaggi alcuni cittadini locali dell’epoca.
Nel 1760 il Generale Parlamento della comunità di Mendatica approva, con un solo voto contrario, la riedificazione con ampliamento della chiesa dei SS. Nazario e Celso, su proposta del parroco Don Giuseppe Maria Gastaldi.
Il rifacimento è conforme alla liturgia della controriforma e adeguato all’incremento demografico.
Il progetto fu affidato all’architetto Domenico Belmonte, noto interprete del tardo barocco ponentino.
Delle antiche chiese del XIV e XV secolo viene mantenuta la torre campanaria. Il campanile continua a scandire il tempo, a richiamare alle funzioni e ad allertare nelle emergenze. Il suono delle campane servì anche per invitare la popolazione a portare pietre, legname e quanto necessario per continuare l’opera quando il materiale scarseggiava.
Le pietre della vecchia chiesa romanica vengono riutilizzate nella muratura come si nota nell’austera facciata in armonia con la torre campanaria.
In particolare trovano collocazione il bassorilievo dell’Agnus Dei, in posizione centrale e sul lato destro pietre incise con le rose dei pastori e il Segnapiano.
[…] Trovasi il luogo di Mendatica nel cui mezo li Habitatori fin da primi anni piantorno sacra Chiesa alli due Campioni di Chiesa Santi Nazario e Celso […]*.
- Dal sacro e vago Giardinello, manoscritto del canonico Paneri della prima meta del ‘600.
La chiesa si presenta a pianta circolare che si allunga nel presbiterio.
L’ampia cupola è affrescata con immagini della vita dei santi Nazario e Celso e culmina con l’Assunzione della Beata Vergine in cielo.
All’interno sono conservati manufatti recuperati dalla precedente chiesa quattrocentesca, tra cui la fonte battesimale, a sinistra dell’ingresso, alcuni quadri e il tabernacolo in pietra attribuibile ai Lapicini di Cenova, posto sulla parete destra del presbiterio.
Si evidenziano dipinti ad olio su tela di Francesco Carrega (XVIII secolo), Giovan Battista G.B. Gastaldi (XVII- XVIII secolo), Giacomo Rodi (XVII secolo) e di Scuola Ligure di Ponente.