Un dibattito aperto da secoli.
Parliamo e sentiamo parlare continuamente di Chiesa, ma nella maggior parte dei casi attribuiamo a questo termine il significato non corretto. Ne deriva un dialogo “tra sordi”, in quanto l’oggetto del discutere non è chiaro e ben identificato.
Purtroppo molto spesso a “Chiesa” si attribuisce la traduzione che fa emergere la “istituzione”, la gerarchia dei prelati. Ne sorte un’accezione sbagliata di quello che è il vero significato e soprattutto una distorsione di quanto Nostro Signore intendeva nell’edificarla.
Partiamo dal significato del termine.
Semanticamente “Chiesa” deriva dal termine latino “Ecclesia”. La disciplina che studia la Chiesa si chiama “Ecclesiologia” e affonda le radici nella lingua greca. L’unione tra i termini “ek” (= da), “kaleil” (chiamare) e “logos” (=discorso, parola), ci fa capire che si tratta del “Discorso su chi è chiamato”. La Chiesa è quindi “colei che è chiamata”.
Nei secoli il concetto che i fedeli e i non credenti hanno avuto della Ecclesia, ha subito diverse trasformazioni. Ne evidenzieremo le tre più importanti.
Personificata simbolicamente
Pietrificata
Comunicante
Personificata simbolicamente
È la Chiesa dei primi secoli cristiani. La Chiesa dei Padri e dell’alto medioevo.
In quell’epoca, dopo la nascita delle prime comunità cristiane, le persecuzioni e l’affermarsi della dottrina dopo l’editto di Costantino, la Chiesa era intesa come una relazione frontale con Cristo. L’idea diffusa era quella già presente nell’Antico Testamento, dove il rapporto tra Dio e il Popolo di Israele era visto come un rapporto di coppia Il Padre ama il suo popolo e lo perdona, gli resta fedele, nonostante i tradimenti. In questa ottica vanno letti molti testi profeti, come ad esempio Osea, Geremia, Ezechiele e molti altri.
Una comunità fraterna la cui base era costituita dalla Scrittura interpretata dai Padri nelle chiavi più opportune, attraverso i generi letterari utilizzati. Una Chiesa vergine, fidanzata e sposa in cui prevale l’accezione bellissima di Madre dei Viventi.
Pietrificata
Con il tardo medioevo intervennero vari fattori politici. Il potere temporale del papato si affermò, e iniziarono le dispute con l’Impero. La Chiesa viene distratta dalle sue mansioni spirituali dal tentativo di affermarle. Il popolo inizia a identificare la Chiesa come centro di potere e la sua gerarchia viene considerata in senso politico.
Perde vigore la suggestione di Chiesa come comunità ed emerge una divaricazione tra l’aspetto giuridico e quello mistico, in cui, nell’immaginario popolare e in taluni fatti, si afferma maggiormente il primo. Ad acuire il problema intervenne la spaccatura coi Protestanti che fa perdere anche l’immagine di unità.
Con il Concilio di Trento si tentò di attenuare la tendenza a immaginare la Chiesa in senso gerarchico, ma questa suggestione restò viva e purtroppo sopravvive ancora oggi.
Comunicante
Il Concilio Vaticano II ha dato una visione illuminante della Chiesa e del concetto con il quale essa va identificata.
Il pericolo di interpretare in senso gerarchico, pur restando vegeto ancora ai nostri giorni, è stato fortemente ridimensionato.
Si tratta della revisione più importante che sia intervenuta negli ultimi 400 anni per riportare il significato ai primi secoli, nel recupero totale delle tradizioni, ma soprattutto nel riaccordarsi con la volontà espressa da Gesù e pervenutaci grazie al Vangelo.
Se per la Prima Alleanza Dio era lo sposo, e il popolo di Israele simboleggiava la sposa, per i cristiani lo sposo è Gesù e la sposa è la Chiesa.
Gli aspetti che ne derivano sono quelli di una Chiesa Comunione di Dio con gli uomini, di un popolo di Dio pellegrinante, e di una Chiesa Sacramento universale di Salvezza.
Un problema di identificazione
Non ha senso identificare la Chiesa in una struttura muraria, o nella Città del Vaticano. E meno ancora giudicare la Chiesa dal comportamento di alcuni membri, siano essi Vescovi, Presbiteri, Diaconi o laici.
La Chiesa è COMUNIONE, quindi un progetto, un sentimento, un cammino. L’appartenenza ad essa implica un impegno, non la giustificazione del diritto di giudicare. Lo scopo è quello di conservare e diffondere il progetto di Dio, con la Sacra Scrittura, la Sacra Tradizione e l’armonia col Magistero.
La Chiesa, così concepita, ha ricevuto il mandato divino. Si spiega in questo modo il suo essere Una anche se divisa, Santa anche se peccatrice, Cattolica perché universale, Apostolica perché fedele alla discendenza degli Apostoli, ultimi testimoni oculari di Gesù in terra.
È in pratica la formula che ripetiamo nel Credo.
Un recupero dell’importanza della Chiesa Universale, Chiesa locale e Chiesa domestica.
In questo contesto la famiglia assume un importanza fondamentale. Diviene veramente la prima cellula della comunità civile e cristiana.
Col Concilio Vaticano II è stato sancito definitivamente il concetto di famiglia non più solo oggetto, ma anche soggetto di evangelizzazione, in una presa di responsabilità che i genitori non possono più ignorare.