Il Patrono d’Italia e fondatore dell’Ordine che prese il suo nome, divenne la più umile delle creature
Giovanni di Pietro di Bernardone, meglio conosciuto come San Francesco d’Assisi è riconosciuto come uno dei più grandi, se non addirittura il più grande, tra i santi della cristianità. La sua vita è divenuta un modello e la sua umiltà un esempio.
Nel breve lasso di tempo di circa 45 anni, visse addirittura due vite: una da ricco erede di una famiglia borghese e importante, e un’altra nella più esemplare e rigida umiltà.
Giovanni nacque ad Assisi nel 1181 da Pietro di Bernardone, ricco mercante di stoffe, il quale aveva grandi ambizioni, e aveva portato la sua famiglia ad essere una tra le notabili di Assisi. La madre era madonna Giovanna Pica, una nobile che discendeva da una famiglia della Provenza.
Attorno alla nascita di Giovanni si verificarono alcuni eventi strani. Poco prima della sua nascita un mendicante presentatosi alla porta di casa di Giovanna Pica le preannunciò: « Fra queste mura spunterà presto un sole… ». Al momento del parto, mentre madonna Giovanna si contorceva per le doglie, un altro pellegrino si presentò alla porta e sentenziò che tutto sarebbe andato per il meglio solo se il parto si fosse concluso in una stalla, cosa che avvenne.
Qualche giorno dopo un terzo viandante si aggirò per le strade di Assisi gridando: “Pace e bene!”, ovvero quello che divenne il motto di San Francesco.
Il ragazzo trascorse un’infanzia molto serena, attorniato dai favori della famiglia e della gente, avviato alla professione del padre. Spesso Giovanni si accompagnava con i suoi coetanei, abbandonandosi ai piaceri disponibili a un rampollo di rango elevato.
Nel 1202 Giovanni partecipò alla guerra che vide di fronte Assisi a Perugia, e fu catturato dai nemici, trascorrendo un periodo in carcere. In quel frangente il futuro San Francesco vide stimolata la propria spiritualità. Iniziò a «ripensare» la propria vita, meditando sulle alterne fortune umane. Fu probabilmente in quel periodo che rispose alla domande su quando avrebbe preso moglie con una frase emblematica: «Sì, sposerò la donna più bella e più amabile del mondo », riferendosi a madonna Povertà.
Un giorno Giovanni si trovò in una chiesetta di campagna in cui era esposto il Crocifisso di San Damiano, e fu colpito da un brano del Vangelo che recita: «Non tenere né oro né argento né altra moneta; non borse, non sacchi, non due vesti, non scarpe, non bastone». Il Crocifisso gli parlò con bontà: «Francesco, non vedi che la mia casa sta crollando? Va’ dunque e restauramela».
Giovanni pensò subito che il Cristo si riferisse a quella specifica chiesetta, mentre invece intendeva la Chiesa Universale.
Tutto quanto avvenne successivamente è cosa nota a tutti. Il santo si spogliò di ogni bene paterno, compresi i vestiti, fondò l’Ordine Francescano (ma per umiltà restò diacono (diakonòs = servo). Compì innumerevoli imprese mirabili e miracolose. Fu premiato con la sofferenza delle stigmate. Scrisse opere meravigliose, quali ad esempio il «Laudato sii, o mi Signore», e il «Cantico delle creature». Di dolcezza eccelsa e di profondo contenuto fu la preghiera per Fra’ Leone.
La morte di San Francesco è altrettanto suggestiva. Chiese ai suoi confratelli di appoggiare il suo corpo su una pietra e di spogliarlo completamente, per andare nudo davanti al Signore.
Oggi San Francesco d’Assisi è venerato da praticamente il mondo intero e la sua umiltà ha convinto tutti i viventi. È inoltre simbolo dell’amore per il creato e della custodia della natura. Morì Il 3 ottobre 1226 ad Assisi, e il 4 ottobre si commemora il suo nome. È Patrono d’Italia.