Fu il secondo a dimettersi, dopo Clemente I nel 97 d.C.
Se le dimissioni di Papa Benedetto XVI hanno fatto scalpore, occorre sapere che, seppur si tratti di un evento molto raro, l’abbandono della Cattedra di Pietro è ricorsa diverse volte nel corso della storia. Se ne contano ben otto.
Clemente I
Il primo a dimettersi fu Papa Clemente I, 4° Vescovo di Roma, Santo e Padre della Chiesa, il quale rinunciò nel 97 d.C. dopo essere stato condannato all’esilio. Il suo posto fu preso da Evaristo I.
Gli eventi si deducono dalla cronologia storica, sebbene non esistano documenti che comprovino le dimissioni.
Gli annali sanciscono però che Clemente (detto Romano, per distinguerlo da Clemente Alessandrino che visse a cavallo tra il II e il III secolo e anch’egli Padre della Chiesa), lasciò la guida della Chiesa nel 97, mentre la sua morte per martirio avvenne nell’anno 99.
Ponziano
La prima abdicazione certamente documentata è però quella di Papa Ponziano, 18° Vescovo di Roma e Santo, il quale divenne Papa il 21 luglio 230 e si dimise il 28 settembre 235. Ponziano fu condannato “ad metalia” (lavori forzati) da Massimino il Trace, e lasciò il soglio papale a Papa Antero.
Silverio
Per avere le terze dimissioni occorre attendere fino all’11 marzo 537, giorno in cui Papa Silverio, martire e Santo, fu costretto a rimettere l’incarico a causa di una tresca ordita dall’imperatrice Teodora. Al suo posto divenne papa Vigilio.
Benedetto IX e Gregorio VI
Più complicata la vicenda legata a Benedetto IX, ovvero Teofilatto dei conti di Tuscolo. Siamo nel 1045 e regna un Papa di giovanissima età, per alcuni di 12, per altri di 18, e per altri ancora di 25 anni: proprio Benedetto IX. Nei primi mesi dell’anno viene cacciato da Roma e sostituito da Silvestro III. Il 10 aprile Benedetto tornò a Roma e riprese il papato grazie all’appoggio della sua famiglia e dei Crescenzi. Pochi giorni dopo Benedetto rassegnò le dimissioni, ma in realtà vendette il papato per 2.000 librae al futuro Giovanni dei Graziani, detto Graziano, che salì al soglio pontificio col nome di Gregorio VI.
Lo stesso Gregorio VI dopo circa un anno venne costretto alle dimissioni perché si scoprì la simonia.
Celestino V
E veniamo quindi al 13 dicembre 1294, giorno in cui furono rese le dimissioni papali più note della storia, ovvero quelle di Celestino V. Pietro da Morrone, monaco e Santo, poco esperto di strategie politiche lasciò la Cattedra di Pietro per ritirarsi nuovamente in convento. Il suo “rifiuto” fu cantato da Dante nella Divina Commedia, e comportò l’ascesa a Papa di Benedetto Caetani, il Bonifacio VIII a cui il sommo poeta riservòi. un posto all’inferno quando il Papa era ancora in vita.
Gregorio XII
L’ultima vicenda, prima di quella che ha visto protagonista Joseph Ratzinger, risale al 4 luglio 1415, quando ci furono le dimissioni di Gregorio XII che ratificarono la fine dello scisma Avignonese. Una curiosità: fu l’ultimo Papa ad essere sepolto fuori Roma, e precisamente a Recanati.
È giusto precisare che le dimissioni di un Papa sono ammesse ai sensi del canone 332 § 2 del Codice di Diritto Canonico.