Il Concilio di Trento (1545-1563)

Come la Chiesa rispose a Lutero

Il Concilio di Trento assume nella Storia della Chiesa un’importanza fondamentale.

Fu il XIX concilio della Chiesa, e fu convocato per rispondere al dilagare della diffusione della dottrina di Martin Lutero. In realtà la Chiesa aveva già in mente di intervenire su molti degli aspetti che furono discussi. Indubbiamente, però, le posizioni assunte dal monaco servirono da sprono.

La situazione non era facile anche per le implicazioni politiche. In un primo tempo, infatti, il concilio avrebbe dovuto tenersi a Mantova, ma posizione della famiglia Gonzaga, molto vicina al partito imperiale, sconsigliò questa scelta.

Fu preferita poi Trento, in quanto Principato Ecclesiastico, ma in territorio imperiale: ciò avrebbe garantito tutti gli schieramenti, ovvero l’imperatore, il re di Francia e i diversi partiti di curia.

La decisione portò a molte trattative e richiese molto tempo. Basti pensare che il concilio fu convocato nel 1537, la sede fu scelta nel 1542, e l’apertura avvenne il 13 dicembre 1545.

È curioso notare come uno tra i Papi più “chiacchierati” della storia, Paolo III, ovvero Alessandro Farnese, fu colui che convocò questo concilio che avrebbe incanalato la Chiesa in un ambito molto più spirituale.

Fu un concilio molto travagliato non solo per gli argomenti delicatissimi che sarebbero stati trattati, ma anche per gli eventi che intervennero durante il suo svolgimento.

Come si svolse il concilio

La prima sessione si svolse infatti dal 1545 al 1547, anno in cui, a causa della peste, ma probabilmente anche per svincolarsi dalle pressioni imperiali, fu trasferito a Bologna.

Nella città felsinea non vennero prodotti decreti, e il Papa sospese il concilio nel 1549.

La seconda sessione fu aperta nel 1551 da Papa Giulio III, ma la delegazione dei cardinali che avevano aderito alla Riforma protestante operò una dura opposizione a quanto fino a quel momento approvato. Fu così che si arrivò ad una nuova sospensione.

Il nuovo Papa Paolo IV cercò allora di imporre le proprie regole, ma il suo rigore fu controproducente: l’inquisizione ebbe un nuovo impulso e venne estesa la lista dei libri all’indice.

Alle morte di Paolo IV salì al soglio pontificio Pio IV, il quale riaprì il concilio nel gennaio del 1561, e lo portò a termine chiudendolo il 4 dicembre 1563.

Le decisioni

I principali decreti approvati furono di due tipi: Dottrinali e di Riforma. Ecco l’elenco delle decisioni più salienti:

Decreti Dottrinali:

Interpretazione della Bibbia affidata alla Chiesa

Determinazione del Canone dell’Antico Testamento e del Nuovo Testamento

Giustificazione per fede e con opere buone

Santa Messa in latino

Sacerdozio ministeriale

Sacramentalità e indissolubilità del Matrimonio

Conferma del culto dei Santi

Conferma della Dottrina delle Indulgenze

Viene ribadito il valore dei 7 Sacramenti.

Decreti di Riforma:

Obbligo ai Vescovi di residenza nella Diocesi

Obbligo ai Vescovi delle Visite Pastorali

Fondazione di Seminari in ogni Diocesi

Moralizzazione della vita religiosa: condannati simonìa e concubinato

Divieto di cumulo dei benefici.

Da notare che tutti questi aspetti sono ancora in vigore ai nostri giorni, eccetto la Santa Messa che viene celebrata nelle lingue nazionali in armonia con quanto avvenne in epoca apostolica.

Si ringrazia il Prof. Don Paolo Cabano per le lezioni di Storia della Chiesa.

Bibliografia essenziale:

Storia della Chiesa II – Lezione 19

H. Jedin, Riforma cattolica o Controriforma? Tentativo di chiarimento dei concetti con riflessioni

sul concilio di Trento, Brescia 1967 (ed. or. 1946);

P. Prodi, Controriforma e/o Riforma cattolica. Superamento di vecchi dilemmi nei nuovi panorami

storiografici, “Roemische historiche Mitteilungen”, 31, 1989, 227-237;

W. Reinhard, Disciplinamento sociale, confessionalizzazione, modernizzazione. Un discorso

storiografico, in Disciplina dell’anima, disciplina del corpo e disciplina della società tra medioevo

ed età moderna, a c. di P. Prodi, C. Penuti, Bologna 1994, 101-123;

R. Po-Chia Sia, La Controriforma. Il mondo del rinnovamento cattolico (1540-1770), Bologna

2001;

J.W. O’ Malley, Trento e ‘dintorni’. Per una nuova definizione del cattolicesimo nell’età moderna,

Roma 2004 (ed. or. 1999);

E. Bonora, La Controriforma, Roma-Bari 2001;

A. Prosperi, Disciplinamento, in Historia. Saggi presentati in occasione dei vent’anni della Scuola

superiore di studi storici, a c. di P. Butti de Lima, San Marino 2010, 73-88;

R. Bireley, Ripensare il cattolicesimo, 1450-1700. Nuove interpretazioni della Controriforma,

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