Come la Chiesa rispose a Lutero
Il Concilio di Trento assume nella Storia della Chiesa un’importanza fondamentale.
Fu il XIX concilio della Chiesa, e fu convocato per rispondere al dilagare della diffusione della dottrina di Martin Lutero. In realtà la Chiesa aveva già in mente di intervenire su molti degli aspetti che furono discussi. Indubbiamente, però, le posizioni assunte dal monaco servirono da sprono.
La situazione non era facile anche per le implicazioni politiche. In un primo tempo, infatti, il concilio avrebbe dovuto tenersi a Mantova, ma posizione della famiglia Gonzaga, molto vicina al partito imperiale, sconsigliò questa scelta.
Fu preferita poi Trento, in quanto Principato Ecclesiastico, ma in territorio imperiale: ciò avrebbe garantito tutti gli schieramenti, ovvero l’imperatore, il re di Francia e i diversi partiti di curia.
La decisione portò a molte trattative e richiese molto tempo. Basti pensare che il concilio fu convocato nel 1537, la sede fu scelta nel 1542, e l’apertura avvenne il 13 dicembre 1545.
È curioso notare come uno tra i Papi più “chiacchierati” della storia, Paolo III, ovvero Alessandro Farnese, fu colui che convocò questo concilio che avrebbe incanalato la Chiesa in un ambito molto più spirituale.
Fu un concilio molto travagliato non solo per gli argomenti delicatissimi che sarebbero stati trattati, ma anche per gli eventi che intervennero durante il suo svolgimento.
Come si svolse il concilio
La prima sessione si svolse infatti dal 1545 al 1547, anno in cui, a causa della peste, ma probabilmente anche per svincolarsi dalle pressioni imperiali, fu trasferito a Bologna.
Nella città felsinea non vennero prodotti decreti, e il Papa sospese il concilio nel 1549.
La seconda sessione fu aperta nel 1551 da Papa Giulio III, ma la delegazione dei cardinali che avevano aderito alla Riforma protestante operò una dura opposizione a quanto fino a quel momento approvato. Fu così che si arrivò ad una nuova sospensione.
Il nuovo Papa Paolo IV cercò allora di imporre le proprie regole, ma il suo rigore fu controproducente: l’inquisizione ebbe un nuovo impulso e venne estesa la lista dei libri all’indice.
Alle morte di Paolo IV salì al soglio pontificio Pio IV, il quale riaprì il concilio nel gennaio del 1561, e lo portò a termine chiudendolo il 4 dicembre 1563.
Le decisioni
I principali decreti approvati furono di due tipi: Dottrinali e di Riforma. Ecco l’elenco delle decisioni più salienti:
Decreti Dottrinali:
Interpretazione della Bibbia affidata alla Chiesa
Determinazione del Canone dell’Antico Testamento e del Nuovo Testamento
Giustificazione per fede e con opere buone
Santa Messa in latino
Sacerdozio ministeriale
Sacramentalità e indissolubilità del Matrimonio
Conferma del culto dei Santi
Conferma della Dottrina delle Indulgenze
Viene ribadito il valore dei 7 Sacramenti.
Decreti di Riforma:
Obbligo ai Vescovi di residenza nella Diocesi
Obbligo ai Vescovi delle Visite Pastorali
Fondazione di Seminari in ogni Diocesi
Moralizzazione della vita religiosa: condannati simonìa e concubinato
Divieto di cumulo dei benefici.
Da notare che tutti questi aspetti sono ancora in vigore ai nostri giorni, eccetto la Santa Messa che viene celebrata nelle lingue nazionali in armonia con quanto avvenne in epoca apostolica.
Si ringrazia il Prof. Don Paolo Cabano per le lezioni di Storia della Chiesa.
Bibliografia essenziale:
Storia della Chiesa II – Lezione 19
H. Jedin, Riforma cattolica o Controriforma? Tentativo di chiarimento dei concetti con riflessioni
sul concilio di Trento, Brescia 1967 (ed. or. 1946);
P. Prodi, Controriforma e/o Riforma cattolica. Superamento di vecchi dilemmi nei nuovi panorami
storiografici, “Roemische historiche Mitteilungen”, 31, 1989, 227-237;
W. Reinhard, Disciplinamento sociale, confessionalizzazione, modernizzazione. Un discorso
storiografico, in Disciplina dell’anima, disciplina del corpo e disciplina della società tra medioevo
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R. Po-Chia Sia, La Controriforma. Il mondo del rinnovamento cattolico (1540-1770), Bologna
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J.W. O’ Malley, Trento e ‘dintorni’. Per una nuova definizione del cattolicesimo nell’età moderna,
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E. Bonora, La Controriforma, Roma-Bari 2001;
A. Prosperi, Disciplinamento, in Historia. Saggi presentati in occasione dei vent’anni della Scuola
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R. Bireley, Ripensare il cattolicesimo, 1450-1700. Nuove interpretazioni della Controriforma,