Bergoglio continua l’opera di tutti i Papi post-conciliari
“Non ci si salva da soli”. “I Sacramenti sono le mani del Cristo vivo che continuano a toccarci attraverso spazio e tempo”. Sono solo due delle accezioni significative emerse dalle meditazioni teologiche del Concilio Vaticano II. E sono anche le espressioni più caratterizzanti degli apostolati di tutti i Papi che si sono succeduti dalla chiusura del Concilio.
Papa Francesco sta portando avanti la linea conciliare in un’ortodossia perfetta, che armonizza il pensiero teologico all’indiscutibile necessità di attualizzazione.
Sono temi importanti, sui quali il carattere del Pontefice traspare proprio per la delicatezza e l’urgenza che si impongono in questo momento. Già Benedetto XVI aveva insistito sul pericolo del Relativismo. San Giovanni Paolo II aveva posto l’accento sull’importanza di una comprensione del Sacramentum come Mysterion. Laddove il mistero non è qualcosa di inaccessibile, ma che costituisce l’obiettivo per il quale abbiamo strumenti di ricerca. Ed è quanto sia San Giovanni XXIII che San Paolo VI avevano in mente durante i delicati lavori del Concilio.
“Non ci si salva da soli”
Emerge in tutta la sua forza la potenza salvifica della comunità. I cristiani sono un popolo in cammino, non esploratori solitari. La Chiesa, intesa come membra di Cristo e non come erroneamente la si intende, ovvero come “gerarchia”, svolge il suo compito di servizio, di custodia e di diffusione della Parola. Senza nulla aggiungere e nulla togliere ad una dottrina che ci è stata rivelata fino alla scomparsa dell’ultimo degli Apostoli. Da allora, da quando cioè l’ultimo testimone oculare del Cristo ha lasciato la terra, il compito è quello dell’attualizzazione.
“I Sacramenti sono le mani del Cristo vivo che continuano a toccarci attraverso spazio e tempo”
Più volte Papa Francesco ha chiesto, a chi può farlo, di inginocchiarsi davanti alla Consacrazione. È il momento del compimento. L’attimo della Transustanziazione. Il preciso istante in cui Cristo vivo si manifesta nelle sembianze del pane e del vino che l’uomo, chiamato a collaborare, ha offerto. Ecco quindi che uno dei significati più alti del Sacramento viene esplicitato. E con esso la Chiesa in cammino è il Vangelo che continua.
Mai come in questi ultimi 60 anni la continuità di intenti, di azione e di pensiero è stata così presente nella conduzione della Chiesa.