Un Cristianesimo «annacquato» è debole

La nostra non è una fede faticosa, ma implica comunque degli sforzi

«Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia».
(Dalla liturgia).

«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me». Il cristiano non deve cercare di rendersi antipatico a tutti i costi, non avrebbe senso. Deve però insospettirsi quando il mondo parla troppo bene di lui.

Spesso il mondo parla bene del cristianesimo quando questo viene annacquato, quando all’annuncio cristiano viene tolto qualche aspetto particolarmente spigoloso, oppure viene aggiunto qualcosa per renderlo accettabile al modo normale di ragionare.

Rendere la fede cristiana più gradita ad una data epoca, ad una certa temperie culturale può suscitare qualche iniziale entusiasmo, ma è cosa destinata a durare poco. Ben presto questo annuncio depotenziato mostrerà i suoi limiti, e verrà dimenticato, facendo la fine del sale senza sapore, che viene gettato via e calpestato dagli uomini.

Ed è forse quello che sta capitando ai nostri giorni.

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