Vivere senza ricordare Dio

Gesù cita i tempi di Noè per indicarci ciò che non dobbiamo fare

«Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. Alleluia». (Dalla liturgia)

«Come avvenne nei giorni di Noè». E cosa avveniva di tanto particolare nei giorni di Noè?

Leggiamo: «mangiavano,bevevano, prendevano moglie, prendevano marito». Cosa c’è di male a mangiare, a bere, a prendere moglie o a prendere marito? Niente, non c’è proprio niente di male. Il male è fare tutte queste cose – che in sé sono cose belle, buone, necessarie – dimenticandosi di Dio, vivere la nostra vita normale come se Dio non esistesse, come se non gli dovessimo rendere conto di tutto quello che facciamo.

Tutto quello che facciamo, anche le cose più piccole e normali della nostra vita, devono essere fatte nella luce di Dio. Dimenticarsi di Dio, vivere come se Dio non esistesse porta alla rovina: per questo Gesù ricorda due punizioni divine esemplari: il diluvio universale e la distruzione di Sodoma.

Vivere la nostra vita quotidiana, fatta di lavoro, di affetti, di svago, viverla come piace a Dio, seguendo la sua legge, vivendo nella sua grazia. Questo significa vigilare e prepararsi all’incontro definitivo con Lui.

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