«Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti».
(Dalla liturgia).
La spiegazione della parabola della zizzania è chiarissima: non servono commenti per interpretarla.
È necessario ed urgente invece prendere sul serio questa parola di Gesù: nella realtà di questo mondo, così come lo conosciamo, il bene e il male coesistono. E, se vogliamo essere sinceri, nel cuore di ciascuno di noi trovano posto sia il bene che il male.
Nel mondo di là non sarà così: male e bene saranno divisi per sempre, in paradiso non c’è posto per il dolore, la tristezza, la cattiveria, nell’inferno non si trova alcuna forma di bene, ma solo rabbia, malvagità, disperazione.
La scelta spetta solo a noi.