Avere il cuore duro è non mettere in pratica il messaggio di Gesù

Un atteggiamento che spesso attribuiamo agli altri, ma che è responsabilità per i cristiani

«Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore» (Cf. Sal 94 (95), 8ab) (Dalla liturgia)

La parola di Dio è per tutti, sempre. Ma ci sono alcuni passi della Bibbia che toccano alcune persone in modo particolare. Il brano di oggi sembra proprio riguardare chi è più vicino alla vita di fede, ai sacramenti, alle pratiche di pietà.

Molto spesso noi, che giustamente pratichiamo e ci diciamo cristiani, pensiamo e viviamo come chi cristiano non è, come se la preghiera, la pratica cristiana, la lettura e la meditazione di testi religiosi non avessero alcuna influenza sulla nostra vita concreta, sul modo di gestire i nostri affetti, il nostro lavoro, i nostri affari, il modo in cui trascorriamo il tempo libero.

Gesù ci ammonisce: nel giorno del giudizio saremo trattati peggio degli altri.

La pratica cristiana è cosa buona, necessaria e doverosa, ma non deve essere un qualcosa di bello, che ci riempie il cuore in qualche momento, ma che rimane staccato dalle cose normali della vita.

La fede, i sacramenti, la preghiera devono influire sul nostro normale modo di vivere e di pensare, aiutandoci a pensare e a vivere come piace a Dio. Altrimenti è cosa del tutto inutile.

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