Sacerdote, frate, monaco, canonico regolare: le differenze

Chiarezza su quattro termini che spesso vengono confusi

Nel discorrere comune, spesso si fa confusione fra tre termini che in realtà indicano cose diverse. Vediamo dunque di fare un minimo di chiarezza tra le parole sacerdote, frate e monaco.

Il Sacerdote

È un chierico che viene consacrato al secondo grado della Ordinazione Sacerdotale, che prevede i livelli di Diacono, Presbitero e Vescovo. Sono sacerdoti dunque tutti coloro che ricevono questo Sacramento, e sono ordinati alle celebrazioni. Possono celebrare l’Eucarestia, confessare e svolgere tutte le mansioni che sono loro affidate dal Vescovo, unico grado che possiede la pienezza del sacerdozio quale successore degli Apostoli.

Possono essere ordinati sacerdoti gli uomini in stato di celibato o vedovanza, dopo aver ottenuto l’approvazione del Vescovo ed avere superato un periodo adeguato di studi.

Ci si rivolge al Sacerdote con l’appellativo di Don che precede il suo nome.

Il Monaco

Si tratta di un termine che risale al basso medioevo e deriva dalla contrazione nel latino monachus dei termini monos (solo) e achos (dolore).

Appartiene a una comunità monastica e vive in un convento, dedito alla preghiera e alla penitenza. È consacrato e formula i voti di castità, povertà e obbedienza, ma può essere o anche non essere sacerdote.

La figura del monaco è profondamente cambiata dalle origini medioevali, in cui si identificava con l’anacoreta, che viveva solo e distante dalle comunità.

Oggi i monaci vivono infatti in conventi che seguono una regola propria della loro istituzione.

In senso stretto e in via generale, il Monaco che è Sacerdote, celebra all’interno della sua comunità.

Al Monaco ci si rivolge antecedendo al suo nome l’appellativo di Frà, e spesso di Padre

Il Frate

Il termine deriva dal provenzale fraire (fratello) e ha le sue origini nel medioevo in conseguenza alla profonda riforma della vita religiosa provocata da San Benedetto e da San Francesco d’Assisi.

Anche i frati sono consacrati, fanno voto di povertà, obbedienza e castità, e vivono in convento. Rispetto ai monaci hanno però la caratteristica di svolgere una vita attiva nella solidarietà e nell’apostolato.

Il frate può essere sacerdote, oppure rimanere allo stato di semplice consacrato che comunque vive le regole interne della sua comunità.

Viene chiamato, come il Monaco, antecedendo al nome l’appellativo di Frà o spesso di Padre.

I frati possono essere anche, con il permesso del proprio superiore, essere chiamati dal Vescovo a amministrare una parrocchia.

In virtù di un decreto di Papa Francesco, del febbraio 2022, anche un frate non sacerdote potrà essere nominato Superiore Maggiore del proprio ordine.

Il Canonico Regolare

Quando un sacerdote viene delegato dal Vescovo a reggere una Parrocchia che è distinta dal termine di Canonica, assume il titolo di Canonico.

Solitamente le Parrocchie Canoniche sono a capo di Collegiate. Il titolo viene mantenuto solo in virtù e per la durata dell’incarico.

Alcuni sacerdoti, però, decidono di vivere seguendo una Regola assunta da qualche comunità autorizzata. In questo caso si ha il Canonico Regolare, ovvero il Canonico che segue una determinata regola.

È una figura poco nota, che ha vissuto momenti di diffusione altalenanti, e che fu percorsa dalla Comunità di San Vittore nel medioevo.

I Canonici Regolari sono Sacerdoti e formalmente vestono in bianco.

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