L’unica via che conduce alla vita
Dicendo che la porta che conduce alla salvezza è stretta, e quelli che la trovano sono pochi Gesù non intende dire che i dannati all’Inferno sono molto più numerosi che i beati in Paradiso.
A questa domanda Gesù non ha risposto (si veda il vangelo di Luca 13,23). Non è questo il punto. Quello che Gesù vuole dirci è che la strada per la vita eterna è faticosa e dolorosa, è la via della croce.
Dicendo che sono pochi quelli che la trovano Gesù non vuole dirci che il Paradiso è qualcosa per pochi, per una piccola minoranza di eletti, ma ci vuole dire che la strada per la vita eterna non è quella del modo di ragionare comune, non è quella del buon senso del mondo.
È sempre una strada che si oppone al modo usuale di ragionare e di vivere. È una via di opposizione, una via minoritaria. Ma per quanto stretta ed angusta sia, il Signore ci esorta a percorrerla, perché conduce alla vita.
La via che conduce al Cielo richiede talvolta rinuncia e sacrificio. Ma non è una rinuncia fine a se stessa. Sono rinunce e sacrifici che ci conducono alla gioia eterna, che non tolgono nulla di ciò che rende bella gioiosa la vita, non tolgono nulla ma donano tutto.