Quando si dice: “Io sono cristiano, ma la penso a modo mio” …
“Volete andarvene anche voi?”. Molti discepoli, alle parole di Gesù sul suo corpo e sul suo sangue, se ne sono andati.
Anche ai nostri giorni spesso succede così: molte persone non possono sopportare che Dio ragioni in maniera diversa da loro. Se non usa il nostro modo di pensare, se non fa quello che abbiamo in mente noi, ci allontaniamo da Lui, dalla pratica religiosa, dalla vita di fede.
Nel brano vediamo che Gesù non tenta di mediare, addolcendo la verità, rendendola meno ostica, cercando di non perdere seguaci. Gesù dice la verità, la dice tutta intera, ben sapendo che è la verità che ci fa liberi.
La domanda che fa agli apostoli («Volete andarvene anche voi?») la fa a ciascuno di noi. Anche noi siamo richiesti di credere e professare la fede cristiana tutta intera, senza limitazioni o modifiche, senza dire: «io sono cristiano però su questa cosa la penso a modo mio».
Non possiamo mettere in discussione il deposito della fede, e il magistero bimillenario della Chiesa che lo interpreta. La singola parola di questo o quel vescovo, di questo o quel Papa, detta in modo non ufficiale, non vincola le nostre coscienze.
Ma la sacra scrittura e il magistero autentico della Chiesa ci obbligano, non possiamo scegliere di farne a meno, o di modificare o limitare questo o quell’aspetto. Salvo rendere la fede cristiana qualcosa di falso. E di perfettamente inutile.