Il segno di Giona

La possibilità della conversione è data a tutti.

Il segno di Giona è il segno del profeta che – strappato alla morte – appare ai niniviti per predicare la conversione. Il suo segno è un richiamo alla conversione: in Giona – del resto – vi è anche la conversione del profeta!

Luca scrivendo ai cristiani che giungono dal paganesimo ricorda che – come i niniviti – è data anche a loro e a tutti la possibilità e l’appuntamento con la conversione. Questa parola è per voi, sembra dire ai suoi cristiani!
E anche noi siamo questa generazione, cocciuti a chiedere segni che giustifichino la nostra fede e meno interessati a vedere che il Signore è già all’opera e silenziosamente ci mostra tutta la sua forza di amore per noi.
Non occorrono segni per credere ma occorre credere – cambiare radicalmente la nostra prospettiva – per vedere i segni che la grazia di Dio compie nella nostra vita.

E il mistero pasquale di Gesù, il suo abbandono fiducioso al Padre, è il segno più grande che ci è dato.
Come ci ha ricordato il libro di Giona il segno più grande per gli uomini è il cuore del Padre, il suo perdono, la sua disponibilità a cambiare idea per noi: “Dio vide le loro opere… Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece”. Per questo ci ha donato il suo Figlio, il segno di Giona.

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