Sulla Croce Gesù invocò il Padre, ma gli ebrei intesero Elia

Ecco perché…

La liturgia e il libri ci ricordano quale fu il grido di Gesù sulla Croce: “Eloì, Eloì, lemà sabactàni”, subito tradotto in greco in “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”. Ma quale lingua parlava Gesù se gli ebrei lì presenti hanno pensato che si rivolgesse ad Elia?

Non è un mistero ma un fatto che si spiega in modo logico attraverso lo studio del periodo storico.

A quel tempo in Palestina erano utilizzate diverse lingue:

1) Il greco, e specificamente il dialetto attico, quello che oggi noi definiamo “greco neotestamentario”, che era la lingua dei dotti.

2) Il latino, che era la lingua dei conquistatori, utilizzato prevalentemente in ambito giuridico.

3) l’ebraico, utilizzato per i riti e per le celebrazioni, e comunque in ambito religioso.

4) l’aramaico, una lingua derivata dal periodo di esilio a Babilonia, che era la lingua comune, utilizzata dal popolo.

Per semplificare possiamo affermare che Gesù, nell’esprimersi nei suoi discorsi, con le parabole e gli insegnamenti distribuiti nella sua predicazione, nonché con Apostoli e con i suoi amici parlava, come tutti, l’aramaico.

La spiegazione

Nell’ambito di questo schema possiamo decifrare le parole pronunciate da Gesù.

Il popolo di Israele riteneva Elia il più grande dei profeti, ovvero colui che con il suo ritorno avrebbe preceduto l’arrivo del Messia. Come sappiamo la convinzione popolare e dei sommi sacerdoti, nonostante l’avvertimento di tutti i profeti, era rivolta ad un Messia conquistatore.

L’espressione adottata da Gesù per rivolgersi al Padre fu Eloì, ossia un modo verbale della forma scritta Elohim, che significa “Signore”, nell’accezione di Dio. Il termine è usato innumerevoli volte nella Bibbia, e dà addirittura il nome alla tradizione biblica detta “elohista” o “E”.

Questa invocazione fu invece immediatamente interpretata dagli ebrei, che (strano a dirsi ma vero) non conoscevano bene l’ebraico, come un appello a Elia. Inoltre, se l’espressione fosse stata in aramaico, avrebbe dovuto essere: Elahî. Va notato poi che se Gesù avesse voluto invocare Elia avrebbe pronunciato “Elì”.

Ecco quindi che tra le persone che assistevano alla crocifissione si pensò subito ad Elia, e si diffuse la domanda del perché Gesù lo invocasse. Anche considerando che Elia, fra l’altro, era ritenuto il protettore e il confortatore dei moribondi.

La frase destò qualche preoccupazione, tanto è vero che alcuni tra i presenti chiesero di attendere per vedere se Elia corresse in aiuto per aiutarlo. In questo caso la convinzione di Gesù come Messia avrebbe preso corpo.

La vicenda è molto significativa anche per la conferma che gli ebrei non erano del tutto sicuri di mettere a morte un impostore, perché il dubbio che Gesù fosse realmente il Messia attanagliò il popolo fino all’ultimo. Ma come sappiamo, Gesù esalò lo Spirito, e morì esattamente come i profeti avevano annunciato già centinaia di anni prima.

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